I dolci natalizi della nostra tradizione artigiana rimangono al top delle preferenze sui mercati esteri. Nell’ultimo anno, tra panettoni, pandoro, cioccolato e prelibatezze made in Italy ne abbiamo venduti per un valore di 381,2 milioni di euro, con un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente.
Lo rileva Confartigianato che ha redatto una classifica dei Paesi più ‘golosi’ di prodotti italiani: per il valore del nostro export in testa c’è la Francia, seguita da Germania e Regno Unito. Dall’inizio dell’anno, i nostri cugini d’Oltralpe hanno comprato 83,1 milioni di euro di dolci natalizi (pari al 21,8% del nostro export di questo tipo di prodotti). In Germania ne abbiamo esportato per 73,8 milioni (19,4% del totale esportato), mentre nel Regno Unito le nostre esportazioni di pasticceria per le feste di fine anno è pari a 43,2 milioni (11,1% del totale).
Ma il boom di crescita dell’export nel 2016 si registra in Spagna che ha comprato il 19% di dolci in più rispetto al 2015. Seguono la Germania con il 18,4% in più, la Polonia con il +18,3% e la Svizzera (+15,3%).
Secondo il rapporto di Confartigianato l’aumento dell’export di specialità natalizie è in linea con il record storico di vendite all’estero di prodotti alimentari made in Italy registrato tra gennaio e settembre 2016: ben 30,9 miliardi, il 3,3% in più rispetto all’anno precedente.
Le festività natalizie, stimolano anche gli acquisti dei nostri connazionali: a dicembre Confartigianato stima un consumo di prodotti alimentari delle famiglie italiane pari a 14,7 miliardi, il 24,8% in più rispetto alla media degli altri 11 mesi dell’anno.
Per i prodotti artigiani, il valore dei consumi a dicembre ammonta a 5,6 miliardi. La Lombardia, con 960 milioni, è la regione che fa registrare il maggior valore di acquisti di prelibatezze artigiane. Seguono il Lazio con 572 milioni e la Campania con 470. A livello provinciale la classifica vede in testa Roma (430 milioni), seguita da Milano (332 milioni) e da Napoli (241 milioni).
“E’ merito degli ‘artigiani del cibo’ – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – se i nostri prodotti alimentari piacciono tanto in Italia e nel mondo. E’ sempre più apprezzata la qualità tipica delle nostre 90.742 imprese artigiane del settore alimentare, di cui 43.374 imprese specializzate nella pasticceria, che danno lavoro a 154.904 addetti. Un patrimonio economico e di tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato”.
Nella classifica delle regioni con il maggiore aumento di export alimentare il Veneto fa la parte del leone con il +6,1% nei primi nove mesi del 2016. Seguono il Trentino Alto Adige (+5,8%), la Lombardia (+3,5%). Roma guida la classifica delle province italiane dove nel 2016 è cresciuto di più l’export di prodotti alimentari. Rispetto alla media nazionale del + 3,3%, la Capitale fa segnare il primato con un aumento di esportazioni di food made in Italy del 28,3%. Seguono Padova (+16,2%) e Venezia (+15,7%), Varese (+13,5%), Torino (+11,8%).
Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato a far crescere la passione di italiani e stranieri per i nostri prodotti della buona tavola è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. L’Italia è leader nell’Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità: ben 288, vale a dire un quinto (21,3%) del totale dei prodotti di qualità europei. In testa alla classifica regionale per il maggior numero di prodotti difesi da questi marchi è l’Emilia Romagna (43), seguita da Veneto (34) e Lombardia (31). A livello provinciale primato per Bologna (18), mentre al secondo posto si piazza Brescia (17), e pari merito al terzo posto Cuneo, Ferrara e Siena con 16 specialità a marchio europeo.
Seguono tabelle
Export del settore alimentare e bevande e totale export italiano nei nove mesi del 2016 per aree di destinazione |
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Gennaio-settembre 2016. Milioni euro, quote % e var. % tendenziale. Divisioni C10 e C11 Ateco 2007 | |||
Area di destinazione | Gennaio-settembre 2016 | Quota % | Var. % tendenziale |
Export del settore Alimentare e bevande | |||
Ue a 28 | 14.429 | 63,1 | 3,8 |
Extra Ue a 28 | 8.438 | 36,9 | 2,5 |
Totale export Alimentare e bevande | 22.867 | 100,0 | 3,3 |
Alimentare (C10) | 17.401 | 76,1 | 3,4 |
Bevande (C11) | 5.466 | 23,9 | 3,1 |
Quota % su totale export italiano | 7,4 | ||
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat |
Export specialità dolci natalizie
Gennaio-settembre 2016. Milioni di euro, composizione, var. assoluta e relativa tendenziale e rango. Codice NC8 19059060 |
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Paesi | Milioni di euro | % | Var. ass. | Var. % | Rank |
Francia | 83,1 | 21,8 | -3,7 | -4,3 | 7 |
Germania | 73,9 | 19,4 | 11,5 | 18,4 | 2 |
Regno Unito | 43,2 | 11,3 | 0,8 | 1,9 | 6 |
Stati Uniti | 19,1 | 5,0 | -1,9 | -9,0 | 8 |
Spagna | 15,8 | 4,2 | 2,5 | 19,0 | 1 |
Svizzera | 12,9 | 3,4 | 1,7 | 15,3 | 4 |
Austria | 11,3 | 3,0 | -9,4 | -45,6 | 10 |
Russia | 10,8 | 2,8 | -2,4 | -18,2 | 9 |
Polonia | 10,0 | 2,6 | 1,5 | 18,3 | 3 |
Belgio | 7,8 | 2,1 | 0,7 | 10,1 | 5 |
Primi 10 mercati | 287,9 | 75,5 | 1,3 | 0,4 | |
Resto del Mondo | 93,3 | 24,5 | 4,2 | 4,7 | |
MONDO | 381,2 | 100,0 | 5,5 | 1,5 | |
Unione europea 28 | 296,7 | 77,8 | 9,9 | 3,5 | 1 |
Extra Ue 28 | 84,6 | 22,2 | -4,5 | -5,0 | 2 |
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat |
Trend export del settore alimentare e bevande nelle 31 principali province italiane per export
I-III trim. 2016. Var. % tendenziale. Divisioni C10 e 11 Ateco 2007. Province con quota export >1,0% del totale. Grigio: valori >media
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Spesa alimentare di dicembre intercettabile da imprese artigiane per regione |
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anno 2016 – valori in milioni di euro | |
regioni | consumi intercettabili da imprese artigiane |
Piemonte | 437 |
Valle D’Aosta | 13 |
Lombardia | 960 |
Trentino Alto Adige | 98 |
Veneto | 448 |
Friuli Venezia Giulia | 122 |
Liguria | 168 |
Emilia Romagna | 433 |
Toscana | 357 |
Umbria | 83 |
Marche | 140 |
Lazio | 572 |
Abruzzo | 121 |
Molise | 29 |
Campania | 470 |
Puglia | 346 |
Basilicata | 50 |
Calabria | 174 |
Sicilia | 441 |
Sardegna | 157 |
ITALIA | 5.621 |
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat |