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NEWSLETTER DI CONFARTIGIANATO N. 81

INNOVAZIONE – Nato il Cluster Nazionale per i settori del ‘Made in Italy

Il 14 novembre scorso si è ufficialmente costituita l’Associazione Cluster Made in Italy, di cui fa parte anche Confartigianato, che chiederà subito il riconoscimento giuridico, come previsto dalle indicazioni del MIUR. Si tratta di un’alleanza pubblico–privato, coordinata da SMI – Sistema Moda Italia, l’Associazione di categoria del Tessile/Abbigliamento, aderente a Confindustria, per far dialogare in modo più fluido e strutturato e permanente le Università e il mondo della ricerca e dell’innovazione con le aziende delle filiere del “bello e ben fatto”: tessile/abbigliamento, scarpe, accessori in pelle, occhiali, pellicce, orafi, arredo e suoi complementi.

Saranno da subito coinvolti anche i settori agroalimentare e meccanico. Attraverso il Cluster si intende sostenere la crescita economica e sostenibile di questi settori, operando in coerenza alle agende strategiche comunitarie e avendo particolare attenzione ai territori del Mezzogiorno.

Il Cluster, infine, rappresenterà in forma coordinata il sistema del Made in Italy anche sui livelli internazionali favorendo e rafforzando collaborazioni e partnership in materia di ricerca e innovazione.

Sono 22 i soci fondatori che hanno sottoscritto l’atto costitutivo: 7 Associazioni nazionali, tra cui Confartigianato; 7 Cluster regionali, Poli di Innovazione, Centri Tecnologici, Agenzie di sviluppo, Rappresentanze territoriali; 8 Enti di ricerca e Università, tra cui: Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università di Bologna, Università di Firenze, INSTM (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali).

Ad essi a breve si uniranno altri 13 soci fondatori (tra cui: CNR, Enea, la Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli e delle Materie Concianti, altre Associazioni ed Università), che completeranno il team di partenza.

Ai soci fondatori spetterà l’importante compito di avviare l’attività del Cluster, affinare e rodare il modello organizzativo (che è piuttosto articolato per tenere conto delle molteplici filiere, settori, regioni e stakeholders partecipanti) e iniziare a redigere il Piano d’Azione triennale richiesto dal MIUR.

Ma l’iniziativa punta a coinvolgere da subito il maggior numero di soggetti, in una logica di inclusività.

Già molte aziende e numerosi altri istituti di ricerca hanno manifestato l’interesse ad aderire e 10 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Umbria) avevano già assicurato il loro supporto lo scorso anno, in occasione della presentazione del progetto di Cluster al MIUR.

Soddisfazione per la costituzione del Cluster viene espressa dal Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti il quale sottolinea: “La ricerca e l’innovazione tecnologica sono la leva strategica per sostenere la competitività delle piccole imprese e per potenziare il ‘valore artigiano’ della nostra tradizione manifatturiera”.

Alberto Paccanelli, imprenditore tessile bergamasco, con lunga esperienza associativa a livello nazionale ed internazionale, da anni in prima fila in SMI sui temi della ricerca ed innovazione, è stato designato Presidente del Cluster.

“Le richieste di autentica sostenibilità e la rivoluzione digitale stanno mutando rapidamente lo scenario in cui si muovono le aziende dello stile di vita italiano” sottolinea il Presidente Paccanelli. “Per accompagnarle e sostenerle in questa fase di profonda trasformazione, il Cluster si porrà come elemento catalizzatore, per far lavorare in modo sinergico il mondo della ricerca e quello dell’industria, nel campo della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico”.

Il progetto di Cluster Made in Italy era stato presentato al MIUR nell’ottobre scorso e solo alla fine di luglio il MIUR ne ha concluso l’analisi tecnico–scientifica, che ha formalmente riconosciuto la validità della proposta e l’ha preferita rispetto alla cordata concorrente.

Insieme al progetto di Cluster, il MIUR ha assegnato il punteggio massimo anche ai due progetti pilota che la partnership aveva presentato contestualmente: il primo denominato GIOTTO è incentrato sull’economia circolare e interessa le filiere Moda-Tessile e Legno-Arredo; il secondo denominato FUNK-ITALY riguarda le funzionalizzazioni tecniche dei materiali per applicazioni in tre filiere, Moda-Tessile, Pelle-Calzature e Legno-Arredo. Tali progetti sono già in fase esecutiva e si attende solo il completamento della verifica economico/finanziaria ministeriale.

Le attività del Cluster inizieranno a dicembre e si indirizzeranno in prima battuta a organizzare tutta l’operatività e far conoscere il Cluster e le opportunità legate alle sue iniziative ai settori produttivi e al mondo della ricerca.

RITRATTI DEL LAVORO – Samac macchine agricole, potenza artigiana al servizio dell’agricoltura

Capranica è un piccolo centro a metà strada tra Roma e Viterbo. Uno dei tanti borghi che costeggiano la via Cassia, tra noccioleti e zone industriali. Un territorio di piccole e medie imprese, distretti e filiere produttive che hanno fatto la fortuna di quest’angolo del viterbese. E’ qui, nella zona industriale di Vico Matrino, che tre imprenditori hanno deciso di lanciare sul mercato una macchina agricola che rappresentasse la sintesi perfetta tra ingegno, tecnica e qualità artigiana. “Le nostre macchine presentano una serie di innovazioni tecniche e progettuali rispetto a quelle tradizionali, dalla velocità di raccolta dei frutti alla capacità di manovra tra gli alberi, passando per l’abbattimento delle polveri di lavorazione”, ci spiega Marco Crocicchia, che nel 2011 ha fondato la SAMAC macchine agricole insieme a Stefano Sarnacchioli e Celestino Meloni.“Produciamo macchine per la raccolta di frutti in guscio, come le nocciole, le noci e le mandorle, il caffè o le castagne, seguendo l’intera fase di produzione, dalla progettazione del prototipo alla saldatura delle diverse parti. Acquistiamo soltanto le parti meccaniche e i motori, scegliendo componenti all’avanguardia come i motori CommonRail ETR-4 di ultima generazione, tutto il resto viene progettato e realizzato qui a Capranica”, aggiunge Sarnacchioli.
La SAMAC produce due macchine per la raccolta di frutta, da 70 e 100 cv, oltre ad una gamma di rimorchi per lo stoccaggio, alle trinciatrici e ai dischi interfilari. “Le nostre macchine sono uniche perché riescono a lavorare a una velocità tre volte superiore rispetto a quella delle altre macchine e su ogni condizione del campo, sulla terra come sull’erba, tanto sul bagnato quanto sull’asciutto – riprende Stefano Sarnacchioli – Capacità che permettono agli agricoltori di aumentare il volume del raccolto e di mantenere intatta la qualità dei frutti rimasti a terra”. Sono due, però, le grandi innovazioni che la SAMAC ha introdotto nel settore. La prima è la netta riduzione delle emissioni di polveri, un problema per chi lavora nei campi. “Grazie ad un sistema frontale di spazzole, le nostre macchine raccolgono i frutti senza produrre polveri sottili, rilasciando quelle di lavorazione direttamente a terra e non in aria come le tradizionali macchine agricole”, spiega Marco Crocicchia. La seconda è la capacità di rotazione delle macchine SAMAC“Alla base del nostro progetto c’è una ruota posteriore, unica e sterzante, che permette angoli di manovra di 180° sulla stessa fila e di raccogliere i frutti anche in rotazione”, spiegano con un pizzico di orgoglio gli imprenditori della SAMAC. Un’impresa che tra certificazioni, omologazioni e permessi ministeriali si scontra con la lentezza burocratica italiana. “Il problema non è tanto il numero di adempimenti, anche se noi abbiamo gli stessi obblighi di un’industria – spiega Crocicchia – ma l’incapacità della pubblica amministrazione di capire i tempi del fare impresa, fatto di programmazione e risposte rapide”.

STUDI – Legge bilancio 2018 – Detrazione 36% per verde: 41 mila addetti nelle imprese di cura e manutenzione del paesaggio, 1 addetto su 2 nell’artigianato

Tra le novità del disegno di Legge di bilancio all’esame del Parlamento in queste settimane è compresa una detrazione del 36% dall’imposta sul reddito delle persone fisiche per le spese sostenute nell’anno 2018 per opere di sistemazione a verde e di realizzazione di coperture a verdee di giardini pensili, tra cui sono ricomprese le connesse spese di progettazione e manutenzione. La relazione tecnica al provvedimento stima una spesa complessiva di circa 1.200 milioni di euro di cui circa la metà viene indotta dall’agevolazione fiscale.

Sul fronte degli incentivi fiscali della domanda, a fianco della novità positiva delle detrazioni per la cura del verde preoccupa la riduzione della detrazione per serramenti e caldaie a condensazione, come evidenziato da Confartigianato nei giorni scorsi.

Il provvedimento di incentivo per la manutenzione del verde interessa in particolare le 22.741 imprese del settore Cura e manutenzione del paesaggio. La manutenzione del verde e giardini è una attività ad alta vocazione artigianale con il 70,4% del settore rappresentato da imprese artigiane, pari a 16.014 unità.

Il comparto dà lavoro a 40.873 addetti, con un predominio della piccola impresa dove si concentra l’80,7% dell’occupazione. Nell’artigianato opera circa 1 addetto su 2: 18.208 occupati pari al 44,5% del totale del settore.

Alcuni territori presentano una maggiore specializzazione nell’artigianato di Cura e manutenzione del paesaggio: a fronte di un peso dell’occupazione del settore sul totale dell’artigianato dello 0,7% in media nazionale, quote più elevate si riscontrano in Valle d’Aosta con 1,6%, Liguria e Lombardia con 1,0%, Sardegna con 0,9%, Friuli-Venezia GiuliaToscanaLazio e Piemonte con 0,8%.

In chiave provinciale – per cui la specializzazione viene valutata sulla base del numero delle imprese artigiane registrate – si osserva un maggiore peso della Cura e manutenzione del paesaggio a Lucca dove le imprese artigiane del settore rappresentano il 3,4% dell’artigianato della provincia, seguita da Varese e Como con 3,0%, Grosseto con 2,9%, Lecco con 2,7%, Massa Carrara con 2,5%, PistoiaNovara e Verbania con 2,3%, BiellaLivorno e Pisa con 2,1% e Sassari con 2,0%.

Completano il perimetro del settore interessato dalla norma introdotta nel disegno di legge di bilancio 2018 le 10.201 imprese agricole della coltivazione di fiori e riproduzione piante e le 17.405 imprese del commercio di fiori e piante.

Il quadro delle imprese registrate per provincia e degli addetti per regione nell’artigianato della cura e manutenzione paesaggio nell’Appendice statistica. Clicca qui per scaricarla.

STUDI – +43,3% immatricolazioni auto ibride/elettriche. Presenza più elevata in Lombardia (3,3%), Lazio (3,2%) ed Emilia Romagna (2,9%)

Mercoledì scorso la Commissione europea ha adottato il pacchetto mobilità pulita che pone un target di riduzione del 30% delle emissioni medie di CO2 dei nuovi veicoli tra il 2021 e il 2030.

Le modifiche delle matrici tecnologiche delle auto interessano 73.804 imprese artigiane e 150.647 addetti nel comparto della Manutenzione e riparazione di autoveicoli.

Il settore dei trasporti presenta una rilevanza rispetto alle emissioni atmosferiche e in particolare nelle condizioni di inquinamento nei centri urbani. In Italia il 36,4% delle famiglie segnala il problema dell’inquinamento nella zona in cui vive, quota che sale di oltre venti punti (59,3%) nelle aree metropolitane.

Il settore del trasporto su strada determina il 22,9% delle emissioni complessive, dietro alle imprese di produzione di energia (24,3%). Nel dettaglio le Autovetture determinano il 59,6% delle emissioni atmosferiche, i Veicoli commerciali il 34,1%, gli Autobus il 3,4% e infine Ciclomotori e motocicli il restante 2,9%. In relazione all’alimentazione il 67,9% delle emissioni deriva da veicoli – autovetture, veicoli commerciali e autobus – alimentati a gasolio, il 25,1% da veicoli a benzina e il restante 7,0% da veicoli con altra alimentazione. La quota relativa al diesel sale all’81,0% per le emissioni di particolato.

Il parco delle autovetture è costituito da 37,9 milioni di unità per il 48,5% alimentate a benzina, per il 42,9% a gasolio, per il 5,8% è costituito da autovetture a benzina e gas liquido, per il 2,4% a benzina e metano, mentre uno 0,3% si riferisce alle 126 mila autovetture in circolazione ibride ed elettriche.

Distinguendo lo stock esistente di autovetture secondo la classe euro, la classe più rappresentata è la Euro 4 (31,1%) seguita da Euro 5 e 6 (27,4% di cui 18,9% Euro 5 e 8,5% Euro 6). In Euro 3 e inferiori rimane il 41,5% del parco autovetture, quota che sale al 53,7% per le vetture benzina mentre si riduce al 31,4% per le vetture alimentate a gasolio.

In relazione alle prime immatricolazioni nel 2016 le autovetture a gasolio sono il 57,3% del totale, a benzina il 32,7%, a benzina e GPL il 5,5%, ibride ed elettriche il 2,1%, a benzina e metano il 2,0% e un rimanente 0,3% a metano.

In chiave dinamica si osserva che il 2016 è stato un anno di crescita delle vendite di auto, con le immatricolazioni che salgono del 16,0%. In termini relativi il maggiore dinamismo è registrato dalle auto Ibride ed elettriche con immatricolazioni che salgono del 43,3%; seguono Benzina con 22,1% e Gasolio con 19,4%; in controtendenza le auto immatricolate a benzina e GPL (-15,9%), a metano (-29,0%) e a benzina e metano (-30,8%).

L’analisi per territorio – tutti i dati nell’Appendice statistica qui disponibile – evidenzia che la regione con la quota di auto ibride ed elettriche sul totale delle immatricolazioni più elevata è la Lombardia con il 3,3%; seguono – con quote superiori alla media nazionale – Lazio con il 3,2%, Emilia Romagna con 2,9%, Veneto con 2,7% e Friuli Venezia Giulia con 2,6%.

L’esame del trend – focalizzato sulle maggiori regioni, con almeno un migliaio di unità – evidenzia che nel 2016 le immatricolazioni di auto ibride/elettriche sono cresciute maggiormente in Trentino Alto Adige dove sono raddoppiate (+100,3%) rispetto all’anno precedente. Tassi di crescita superiori alla media si registrano in Veneto con +62,4%, Emilia Romagna con +55,7% e Lombardia con +45,0%. In aumento anche Piemonte con +40,1%, Lazio con +31,1% e Toscana con 30,1%. In Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Sardegna le immatricolazioni di auto ibride/elettriche hanno superato quelle a GPL e Metano messe insieme.

L’analisi dell’Ufficio Studi nella rubrica settimanale su QE-Quotidiano energia e la distribuzione sul territorio delle imprese e addetti dell’Autoriparazione nell’Elaborazione Flash “Alcuni numeri chiave sulla filiera auto in Italia” predisposta dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia. Clicca qui per scaricarla.

WELFARE – Confartigianato presenta il progetto Nuovo Welfare, da costo a risorsa per lo sviluppo

9 e 10 novembre, Milano. Il Sistema Confartigianato si è dato appuntamento all’Auditorium Fondazione Cariplo per presentare il progetto Nuovo Welfare, il pacchetto di iniziative pensato per abbracciare i bisogni della società e le recenti norme sul sociale e sul welfare di comunità. Una sfida che Confartigianato è pronta a giocare mettendo in campo le proprie, storiche, esperienze nel sociale.
“Quello che presentiamo oggi è un nuovo welfare, capace di cogliere le opportunità date dal nuovo impianto normativo sui patronati – ha spiegato il Presidente di Confartigianato Imprese, Giorgio Merletti – Oggi, confermiamo la nostra esperienza per le nostre imprese per metterla a disposizione di tutta la società. Vogliamo essere ancora di più attori sociali del Paese, sul territorio, per le imprese, le famiglie e per le comunità. Vogliamo fare welfare in un modo semplicissimo: facendo politica nel senso più nobile del termine, risolvendo i problemi della collettività”, ha concluso Merletti. A Milano, Confartigianato ha dato vita a una due giorni di lavoro, di presentazione delle esperienze dell’Anap, del Patronato Inapa e dell’ANCoS, ma anche, e soprattutto, di confronto con le istituzioni sulle opportunità del nuovo progetto. “Credo che lo Stato debba costruire un contesto favorevole e positivo all’iniziativa privata – ha spiegato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti – Il Governo ha cercato di farlo con una legge che favorisce il welfare aziendale sgravandolo del peso fiscale. Credo, però, sia necessario fare di più. Bisogna fare integrazione tra i servizi essenziali che lo Stato deve continuare a garantire e quello, invece, che possono fare imprese e associazioni come Confartigianato per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei loro associati. Il punto è l’integrazione di queste realtà e la disponibilità ad essere parte di un progetto più ampio che coinvolge più soggetti – ha aggiunto Poletti – Credo sia di fondamentale importanza che un’Organizzazione come Confartigianato abbia deciso di investire tanto su questo versante, a fare un’analisi della realtà e a fare delle proposte concrete, innovative e moderne”.
Il progetto di Confartigianato propone un’ampia gamma di strumenti per il welfare territoriale, che abbraccia i bisogni di imprenditori e cittadini, delle fasce più bisognose e delle imprenditrici e che Confartigianato ha affidato alla piattaforma TreCuori, una start-up innovativa che sta investendo in questo settore. “Confartigianato ha presentato alla politica e alle istituzioni economiche e finanziarie quello che un’organizzazione degli interessi moderna e radicata sul territorio può fare per contrastare la desertificazione dei territori – ha detto Mario Vadrucci, direttore generale del Patronato INAPA Confartigianato – Noi abbiamo la necessità di riappropriarci delle politiche di comunità e tornare ad essere importanti attori sociali di questo Paese. Il welfare è una di quelle attività che va in questa direzione”. Ad oggi, le esperienze del Patronato e dell’ANAP, di San.Arti e degli enti bilaterali rappresentano un patrimonio culturale da cui partire per un Nuovo welfare capace di abbracciare i bisogni della società moderna.

REVISIONI AUTO – Confartigianato sollecita incontro con il Ministero dei Trasporti su revisioni veicoli pesanti

Un incontro urgente con i rappresentanti del Ministero dei Trasporti è stato richiesto nei giorni scorsi dai vertici di Confartigianato Trasporti e Confartigianato Autoriparazione per affrontare le questioni irrisolte delle revisioni dei veicoli pesanti. Le due Associazioni sollecitano indicazioni chiare e concrete in merito alle nuove procedure che hanno conseguenze dirette sulle imprese dell’autotrasporto e dell’autoriparazione, con delicate ricadute sul piano tecnico, organizzativo, economico e sotto il profilo delle responsabilità, e che devono necessariamente prevedere soluzioni compatibili con la realtà delle stesse aziende.

SISMA CENTRO ITALIA – Confartigianato a confronto con il Commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli

E’ passato più di un anno dalle violente scosse di terremoto che hanno sconvolto le regioni dell’Italia Centrale. In questi mesi la macchina della ricostruzione si è messa in moto ma per cittadini e imprenditori il ritorno alla normalità è ancora lento e difficile.

Confartigianato ha fatto il punto della situazione con il Commissario straordinario per la ricostruzione Onorevole Paola De Micheli che l’8 novembre, a Roma, nella sede della Confederazione, si è confrontata con i rappresentanti delle Associazioni di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo che sono al fianco delle 16.000 imprese artigiane coinvolte nel sisma. Gli esponenti di Confartigianato hanno puntato il dito contro il grande nemico della ricostruzione, la burocrazia, e hanno indicato le condizioni per far ripartire le attività produttive.

Secondo Giorgio Cippitelli, Segretario di Confartigianato Marche, “la ripresa economica da parte delle imprese non c’è quasi stata. Pochissimi imprenditori, non oltre il 5-7% di coloro che sono stati colpiti dal terremoto, hanno ripreso l’attività. Le norme sono tante, troppe, e si consegnano alla Pubblica Amministrazione e alla burocrazia”. Per Maurizio Aluffi, Segretario di Confartigianato Lazio, “bisogna dotare i territori dei piani di insediamento produttivi e soprattutto assicurare loro  gli strumenti indispensabili per fare impresa, per creare economia anche fuori dai confini nazionali: banda larga, servizi e infrastrutture innovativi, digitalizzazione”.

L’appello lanciato da Confartigianato è stato raccolto e condiviso dal Commissario straordinario De Micheli. “Oggi qui – ha detto – ho ascoltato proposte concrete e di buon senso da realizzare nell’immediato anche senza dover intervenire per legge, ma semplicemente con l’attuazione di provvedimenti da parte del  Governo. In altre parole, con la messa a terra del patrimonio normativo che abbiamo già. In prospettiva, ho ascoltato proposte che sono già nella nostra agenda. Ad esempio, per quanto riguarda le opere pubbliche arriveremo ad avere un piano che riduce fortemente i tempi di gara. Qualche ritocco anche sulla ricostruzione privata, dove stiamo facendo testi unici, vademecum, per informare tutti su diritti e doveri. Sono d’accordo anche sulla proposta realistica di Confartigianatodi realizzare un ‘Testo unico delle emergenze”, per mettere in norma procedure che sono sempre le stesse quando si verificano eventi calamitosi. Diventerà un tema su cui lavorare nella  18° legislatura”.

Le immagini dell’incontro in alta risoluzione sono disponibili sul nostro canale Flikr. Clicca QUI

EUROPA – Confartigianato porta l’artigianato 4.0 al Parlamento Ue

L’artigianato italiano 4.0, quello dell’innovazione tecnologica unita alla qualità della nostra tradizione manifatturiera, sale in cattedra al Parlamento europeo per raccontare come le piccole imprese made in Italy sanno costruire il futuro dell’economia.

E’ avvenuto tutto l’8 novembre, nel corso dell’evento dal titolo ‘Trasferire la robotica nel mondo delle Pmi’, organizzato a Bruxelles nella sede dell’Europarlamento dall’On. David Borrelli, eurodeputato del Movimento 5 stelle.

rappresentare le imprese italiane è stata Confartigianato con una delegazione guidata dal Presidente di Confartigianato Meccanica Paolo Rolandi e Ugo Arnulfo, Presidente di Confartigianato Carpenteria meccanica.

“La nostra presenza oggi a Bruxelles – ha sottolineato il Presidente Rolandi – conferma l’attenzione da parte di istituzioni europee al nostro mondo, al mondo dell’artigianato artigianato 4.0. Perché sono moltissime le micro e piccole imprese che incrementano loro attività grazie alla manifattura digitale, all’innovazione, alla robotica”.

Insieme ai Presidenti Rolandi e Arnulfo, vi era Mauro Pierini, imprenditore artigiano, socio di Confartigianato Varese e titolare, insieme alla sorella Barbara, di P.R.M., azienda di Morazzone in provincia di Varese specializzata nella produzione di raccordi per impianti petrolchimici richiesti in tutta Europa e che ha introdotto nella sua azienda l’utilizzo di un braccio robotico.

E proprio Mauro Pierini, con il suo intervento davanti ai Parlamentari europei, è stato il testimonial d’eccezione delle piccole imprese italiane che hanno raccolto la sfida dell’innovazione e credono nel piano ‘Impresa 4.0’. Pierini ha insistito sulla necessità “di continuare sulla strada di Industria 4.0, che, forse, al primo impatto può fare un po’ paura, ma è quella che ti dà la grinta per guardare al futuro ed essere positivo. E’ un tassello fondamentale per le piccole imprese, aiuta molto lo sviluppo, la comprensione delle tecnologie legate all’industria”.

L’artigianato italiano è quindi sempre più protagonista della manifattura digitale. Ma attenzione: in questa rivoluzione tecnologica vince l’uomo, non la macchina. La lezione del Presidente Ugo Arnulfo è chiara: “Non bisogna dimenticare che la robotica è un aiuto, un supporto. Ma dietro c’è sempre l’uomo. E soprattutto noi italiani dobbiamo sempre mettere l’accento su questo aspetto, perché è quello che ci distingue in tutto il mondo: il robot non può avere la fantasia, la creatività che abbiamo noi italiani”.

TG@ – Sette giorni di notizie con Confartigianato

TG@ è il web tg di Confartigianato Imprese, una settimana di notizie e approfondimenti sull’artigianato italiano. In questa edizione [clicca qui], Confartigianato presenta al Ministro Poletti il progetto Nuovo Welfare per il sociale, la call per le imprese dell’arredo casa per partecipare a Maison & Objet di Parigi, il convegno sulla ricostruzione del Centro Italia con il Commissario straordinario Paola Da Micheli, le problematiche legate alla revisione dei mezzi pesanti e la cronaca del convegno di Bruxelles sulla robotica e le piccole imprese del settore.
Segui questa e tutte le puntate del TG@ di Confartigianato sul nostro canale YouTube.

MERCATI ESTERI – A ‘Maison et Objet’ vetrina internazionale per le piccole imprese dell’arredo casa

A Parigi, dal 19 al 23 gennaio 2018, torna la fiera Maison et Objet, il più prestigioso appuntamento internazionale per il settore moda/casa, inteso anche come decorazione, design ed innovazione creativa. Il salone comprende: mobili, biancheria per la casa, oggettistica, decorazioni, altri complementi d’arredo anche per esterno ed accessori.

Confartigianato, in collaborazione con ICE Agenzia, offre alle imprese l’opportunità di partecipare alla fiera. Agli espositori saranno offerti una serie di servizi di promozione e di consulenza per scegliere i prodotti e per curare l’immagine dell’azienda.

Le imprese interessate devono inviare la domanda di adesione entro il 9 gennaio 2018 all’indirizzo: arredamento.artigianato@ice.it  oppure al n° di fax 06 89280324

 

TRASPORTI – Legge di Bilancio, Confartigianato Trasporti: inaccettabile la sottrazione di risorse da fondo per il settore

Malcontento e irritazione dell’autotrasporto merci a seguito dell’approvazione da parte della Commissione Lavori Pubblici al Senato di un emendamento alla Legge di Bilancio che sottrae 50 milioni di euro dal fondo strutturale per il settore.

“Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio  dichiara Amedeo Genedani, Presidente Confartigianato Trasporti e Unatras, il coordinamento unitario dell’autrasporto merci – deve garantire l’importo di 51 euro per le deduzioni forfetarie delle spese non documentate anche per quest’anno, nell’interesse della stragrande maggioranza di trasportatori italiani, che su questa misura fondamentale hanno già subito una riduzione costante in questi anni”.

Con l’emendamento approvato si prevede invece un’ulteriore riduzione di risorse sul fondo strutturale che va a minare la sopravvivenza del trasporto merci su gomma, già pesantemente colpito dalla concorrenza sleale dei vettori esteri.

“E’ necessario che il Governo italiano rispetti la categoria – conclude il Presidente Genedani -, rimedi al pasticcio prodotto nella Legge di Bilancio e mantenga gli accordi assunti con il comparto”.

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