Si chiamano Digital Innovation Hub e sono i distretti per la diffusione della tecnologia digitale previsti dal Piano Calenda. Una rete di realtà innovative, che faccia da ponte tra il mondo delle imprese, della ricerca universitaria e quello della finanza, e che riesca ad accompagnare l’Italia produttiva nella rivoluzione digitale, quella del 4.0.
“E’ necessario che gli artigiani conoscano le potenzialità di Industria 4.0 e delle tecnologie collegate alla manifattura digitale. Per questo, il programma immagina questi Digital innovation hub che sono sostanzialmente dei punti di prima assistenza e informazione rivolte alle imprese, per capire Industria 4.0, per quali motivi può essere utile al loro business e trovare un primo indirizzamento a quei fornitori di soluzioni con i quali costruire poi dei percorsi concreti d’innovazione”, ha spiegato Paolo Manfredi, responsabile delle strategie digitali di Confartigianato.
Diffusione della cultura digitale, formazione e valorizzazione delle eccellenze produttive, sono questi gli obiettivi dei Digital innovation hub, che il Piano Calenda ha voluto creare insieme alle organizzazioni di rappresentanza delle imprese, a cominciare da Confartigianato, che ha già pronta una rete di hub digitali che promette di essere la più vasta ed estesa d’Italia. “Confartigianato ha accolto con entusiasmo la sfida lanciata dal Governo alle organizzazioni di rappresentanza, di creare i digital innovation hub e di guidare attivamente le imprese in un percorso di trasformazione digitale che parte da Industria 4.0 e finisce per coinvolgere ogni aspetto e ogni attività della piccola impresa – ha aggiunto Manfredi – Per questo, Confartigianato ha raccolto la disponibilità di 18 associazioni territoriali che in questi anni hanno organizzato corsi di formazione e percorsi di promozione della manifattura digitale. Entro la fine del 2017, contiamo di arrivare a 30 digital innovation hub di Confartigianato in tutta Italia”.
I Digital innovation hub lavoreranno con i Competence center, che in ambito universitario sosteranno la ricerca industriale. Il Governo Renzi, con la Legge di Stabilità, ha messo sul piatto 270 milioni di euro. Le piccole imprese italiane e Confartigianato sono pronte per trasportare il tessuto produttivo italiano nel mondo digitale.
RITRATTI DEL LAVORO – Arte e artigianato si fondono nelle creazioni di Antonella Orazi
“Se mi sento più artigiana o più artista? Non ho mai saputo rispondere a questa domanda. Sono una persona che lavora con impegno e passione. Amo il mio mestiere, sono curiosa e cerco sempre di migliorare. Ogni giorno, da quarant’anni”. A parlare è Antonella Orazi, marchigiana di nascita, ciociara d’adozione. Siamo a Veroli, in provincia di Frosinone. E’ qui che questa simpatica signora, dalla battuta pronta e dal sorriso contagioso, ci apre le porte della Creazioni artistiche e letterarie, il laboratorio artigiano dove ogni giorno riesce a sprigionare creatività, talento e passione. “Non ho una specializzazione unica, decoro seguendo tecniche e supporti diversi, dalla ceramica alla stoffa, dal vetro al legno. Utilizzo colori ad olio e acquerelli, ma sempre con la tecnica della pittura a freddo”, spiega mentre mostra alcuni dei pezzi esposti nella bottega alle porte del centro storico di Veroli. “Ho studiato all’Istituto d’arte, ho iniziato a lavorare molto giovane e non ho mai smesso di sperimentare nuove tecniche di decorazione. Mi piace anche il restauro, soprattutto mobili e terracotta. La formazione continua è un passaggio fondamentale per chi fa questo mestiere. Oggi, poi, con i tutorial caricati su YouTube è facilissimo imparare tecniche sempre nuove”. Vasi, cornici, quadri e pezzi di arredo in ceramica decorata, la produzione della Creazioni artistiche di Antonella Orazi è davvero trasversale. “I miei clienti cercano soprattutto oggetti per le loro case o per fare regali. C’è poca tecnologia in questa bottega, ma pubblicizzo la mia attività sui social network e sto per lanciare una piattaforma di e-commerce dove poter vendere le mie creazioni in tutto il mondo. La mia clientela è soprattutto locale, ma spesso le mie creazioni finiscono all’estero grazie ai turisti che passano per Veroli e che vogliono riportare a casa un ricordo di questa città”, aggiunge Antonella. In effetti, basta guardarsi attorno per capire che tra i soggetti più rappresentati ci sono scorci e panorami di questo angolo verde del Lazio. Una terra che fa da base alle prime cime degli Appennini, verde e rigogliosa, con colline che si alternano tra le ampie valli della zona. “Amo questa terra e mi piace rappresentarla. Mi dispiace soltanto che il centro storico si sia svuotato delle tantissime botteghe artigiane che un tempo erano il vero motore economico della città – spiega – Il centro storico oggi è deserto di giorno e pieno di sera, tra bar, ristoranti e locali per bere. Di artigiani, artisti e botteghe storiche, però, non c’è più traccia. Anche io prima avevo la bottega in centro, ma per intercettare i clienti mi sono dovuta spostare verso la parte nuova della città – continua – Forse è questo il maggior problema che abbiamo, la mancanza di iniziative da parte delle amministrazioni locali per le imprese artigiane tradizionali. Un centro come il nostro, e come tantissimi altri in Italia, non può vivere solo di bar e ristoranti, il rischio è quello di cancellare la gloriosa tradizione dell’artigianato italiano”. Passione, tecnica, talento e amore per la propria terra, sono queste le caratteristiche di Antonella Orazi. Doti, queste, degne di una grande artigiana.
Creazioni artistiche e letterarie
Veroli (FR)
www.facebook.com/lecreazionidiantonellaorazi/
Confartigianato Frosinone
www.confartigianato.fr.it
MODA – Confartigianato porta l’artigianato della moda alla Fashion Week di Shangai
Confartigianato fa sfilare l’artigianato della moda italiana alla Fashion Week di Shangai, in programma dal 13 al 15 ottobre, con un evento speciale organizzato in collaborazione con il salone White e Ice Agenzia.
Si tratta di un’occasione prestigiosa per promuovere sulla nuova piattaforma ‘Contemporary Maison Shangai’ le imprese interessate a conquistare il vasto mercato cinese che è sempre più alla ricerca di prodotti italiani di alta manifattura e caratterizzati da artigianalità, qualità e creatività.
Saranno ammesse a partecipare le aziende che hanno un brand registrato di proprietà o in licenza e ‘collezioni di programmato’.
Gli imprenditori interessati devono inviare richiesta di partecipazione, entro il 10 luglio, collegandosi al link: http://contemporarymaison.com e dovranno trasmettere scheda di adesione e regolamento Ice, firmati dal legale rappresentante, all’indirizzo mail: f.mondello@ice.it
AUTOTRASPORTO – Dove sono le deduzioni forfetarie? Governo mantenga impegni o sarà caos
“Che fine hanno fatto le deduzioni forfetarie per l’autotrasporto merci? A due giorni dalla scadenza per la dichiarazione dei redditi per le imprese di autotrasporto, l’Agenzia delle Entrate non ha ancora emanato la circolaresulle deduzioni forfetarie delle spese non documentate fissate a 51 euro”.
Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti e Presidente del Coordinamento dell’Autotrasporto Unatras, esprime forte preoccupazione per la mancata comunicazione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, sulle agevolazioni per gli autotrasportatori riguardanti la deduzione forfetaria di spese non documentate.
“Si tratta – afferma Genedani – di un ritardo inaccettabile. Dopo che nei mesi scorsi i rappresentanti del Governo hanno garantito misure fondamentali per lo sviluppo dell’autotrasporto, ora scopriamo che non possono essere fruite perché il Ministero dell’Economia non dà il via libera”.
“Sollecitiamo l’intervento del Ministro dei Trasporti Graziano Delrio e del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan– sottolinea il Presidente Genedani – per scongiurare il caos e dare piena attuazione agli impegni assunti con le imprese di autotrasporto. Chiediamo che venga emanata la circolare indispensabile per garantire la piena fruizione delle deduzioni forfettarie dell’autotrasporto e poter rispettare la scadenza fiscale del 30 giugno”.
STUDI – Primo trimestre 2017: +6,5% export nei settori di MPI, traino del Nord-Ovest con +9,0%; Russia il mercato più dinamico con +30,7% di export. Nel Veneto, Toscana e Marche più alto export MPI sul valore aggiunto
Grazie al buon andamento delle made in Italy nel primo trimestre 2017, le esportazioni nei settori a maggior concentrazione di Micro e Piccole Imprese – nei quali l’occupazione nelle imprese con meno di 50 addetti supera il 60% del totale – crescono del 6,5%, rispetto al 9,7% del totale della Manifattura, che va ad aumentare al 7,4% il rapporto tra esportazioni nei settori esaminati e PIL nel trimestre. Grazie a questa performance nel primo trimestre 2017 si osserva che negli ultimi dodici mesi – compresi tra il II trimestre 2016 ed il I trimestre 2017 – l’export dei settori di MPI sale a 119.223 milioni di euro toccando una incidenza sul PIL del 7,1%, il massimo storico degli ultimi venti anni.
Dall’analisi per i principali mercati del made in Italy di MPI – paesi verso cui l’Italia esporta oltre 500 milioni di euro nel primo trimestre 2017 – si evidenzia che la crescita maggiore delle vendite delle imprese italiane è in Russia e pari al 30,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; segue Cina con il 15,4%, Stati Uniti con il 13,3%, Corea del Sud con il 13,2%, Svezia con il 13,0%, Messico con il 12,4%, Polonia con il 12,2%, Hong Kong con l’11,6%, Svizzera con il 10,5%, Spagna con il 10,3% e Romania con il 9,3%. Nel totale l’export di MPI sale dell’8,7% nei Paesi extra Unione Europea a 28 e del 5% all’interno dell’Unione Europea a 28.
A livello territoriale si evidenzia una crescita dell’export nei settori a maggior concentrazione di MPI trainata dal Nord-Ovest dove si registra un aumento del 9,0%; al di sotto della media nazionale si posizionano il Centro con una crescita del 6,1%, il Nord-Est con il 4,9%, e il Mezzogiorno con il 4,2%.
Nelle 13 regioni con una quota superiore o uguale all’1% dell’export nei settori di MPI, 6 di queste hanno registrato una crescita nel primo trimestre 2017 maggiore alla media e in aggregato rappresentano oltre la metà (51,4%) delle esportazioni nei settori in esame. Nel dettaglio le esportazioni di micro e piccole imprese sono maggiormente dinamiche in Friuli Venezia Giulia con un tasso crescita dell’11,8%, in Piemonte del 9,3%, in Lombardia del 9,1% (da sola rappresenta il 25,83% delle esportazioni), in Abruzzo dell’8,9%, in Umbria dell’8,8% e in Toscana del 7,1%.
Analizzando il grado di esposizione per territorio (dato dal rapporto tra le esportazioni nei settori a maggior concentrazione di MPI e il valore aggiunto territoriale), è emerso che il Veneto detiene il rapporto maggiore pari al 18,51%, oltre il doppio della media italiana (8,06%); segue la Toscana con un livello di esposizione del 14,60%, le Marche con il 12,11%, l’Emilia Romagna con l’11,20%, il Friuli Venezia Giulia con il 10,31%, la Lombardia con il 9,50% e il Piemonte con il 9,18%.
La provincia che registra il maggior grado di esposizione nei settori di MPI è Belluno che con il 52,44% si distacca di oltre 44 punti percentuali dalla media dell’8,06%: questo elevato rapporto è dato dalla forte specializzazione nell’Occhialeria (compresa nel gruppo Ateco 2007 321 Strumenti e forniture mediche e dentistiche pari 91,7% del totale esportazioni di MPI della provincia). Altre province che esportano oltre un quinto della proprio valore aggiunto sono: Biella con un grado di esposizione del 34,93%, Arezzo del 33,29%, Prato del 32,89%, Vicenza del 32,04%, Fermodel 27,69%, Treviso del 24,90%, Vercelli del 23,07%, Como del 20,76%.
Un approfondimento delle tendenze nei territori nell’Elaborazione Flash “Trend made in Italy nei settori di MPI nel I trimestre 2017”. Clicca qui per scaricarla.
STUDI – In un triennio +10,7% produttività delle piccole imprese manifatturiere italiane, meglio del +0,8% di quelle tedesche
La bassa crescita dell’economia italiana è condizionata dal ristagno della produttività. Nostre recenti analisi hanno evidenziato forti differenze settoriali dell’andamento della produttività, e in particolate la performance positiva nel settore manifatturiero. La necessità di mantenere la competitività sui mercati internazionali, associata ai mutamenti organizzativi innescati dalla Grande Crisi e la digitalizzazione dei processi produttivi, ha profondamente modificato la capacità di generare reddito e valore aggiunto nel comparto manifatturiere, con effetti rilevanti anche sulla produttività delle micro e piccole imprese del settore.
Le piccole imprese italiane del comparto manifatturiero, pur partendo da livelli di più bassi della produttivitàrispetto alle imprese dei principali paesi europei, grazie ad un maggiore dinamismo valore aggiunto per addettostanno recuperando il gap di competitività. Tra il 2011 ed il 2014 la produttività delle micro e piccole imprese manifatturiere in Italia sale del 10,7%, l’aumento maggiore tra i principali paesi dell’UE e superiore anche rispetto alle imprese medio-grandi in Italia e nei principali paesi dell’UE; segue il Regno Unito con una crescita quasi dimezzata e pari al 5,9% mentre in Spagna ed in Germania la produttività delle piccole imprese aumenta di poco, rispettivamente dello 0,9% e dello 0,8%. In controtendenza la Francia dove la produttività scende del 5,7%.
Un’ulteriore recente analisi proposta nel Rapporto di competitività dell’Istat mostra che in Italia tra il 2011 e 2014 la produttività totale dei fattori – che considera l’influenza di tutti i fattori produttivi incluse la capacità di innovazione e la gestione d’impresa – è aumentata in media del 2,8% per il Manifatturiero e le Costruzioni ed in particolare l’aumento maggiore arriva dal settore della Pelle dove l’occupazione nelle Micro e Piccole imprese è pari al 68,7% del totale, 14,4 punti superiore al 54,3% della media del manifatturiero. A seguire registriamo buone performance della produttività anche in altri settori di piccola impresa quali Costruzione di edifici, Alimentare, Tessile, Mobili, e Legno. Si rileva inoltre che alla crescita del 2,8% della produttività totale dei fattori nel Manifatturiero e Costruzioni si contrappone la diminuzione dell’1,7% nei Servizi.
Un approfondimento della dinamica della produttività delle piccole imprese nel 12° Rapporto presentato all’Assembla di Confartigianato della scorsa settimana. Clicca qui per scaricarlo.
DINAMICA PRODUTTIVITÀ NEL MANIFATTURIERO NEI PRINCIPALI PAESI UE: PICCOLE E MEDIO-GRANDI IMPRESE A CONFRONTO
Anno 2014. Variazione del valore aggiunto nominale in valuta nazionale al costo dei fattori per addetto rispetto al 2011 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
DINAMICA DELLA PRODUTTIVITÀ TOTALE DEI FATTORI PER SETTORE
Anno 2014. Variazione % rispetto al 2011 – comparti del Manifatturiero esteso “no energy”e Costruzioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
PRODUTTIVITÀ APPARENTE DEL MANIFATTURIERO NEI PRINCIPALI PAESI DELL’UE PER DIMENSIONE DI IMPRESA
2011 e 2014, migliaia euro e sterline per Regno Unito. Valore aggiunto al costo dei fattori per addetto – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse
ESTETICA – Confartigianato alla Camera: ‘Serve nuova legge per mercato in evoluzione’
“Un mercato in forte evoluzione impone la revisione profonda e organica della legge sull’estetica. Servono nuove regole che stabiliscano iter formativi coordinati con le novità su istruzione e formazione professionale previste dallalegge ‘Buona scuola’. I requisiti professionali devono essere uguali in tutta Italia e per tutte le nuove attività del settore nate in questi anni, dai tatuatori ai piercer, dagli onicotecnici ai truccatori, ai tecnici delle ciglia fino ai socio-estetisti”.
Lo chiede Sandra Landoni, Presidente di Estetisti Confartigianato, intervenuta oggi in audizione presso laCommissione Attività Produttive della Camera sul testo unificato delle proposte di legge di modifica della legge sull’attività di estetista.
“Nel settore dell’estetica – sottolinea la Presidente Landoni – operano 44.171 imprese, il 74,5% delle quali sono artigiane. Di queste, 35.459 sono istituti di bellezza, 1.650 attività di manicure e pedicure, 3.765 sono centri benessere e 3.297 attività di tatuaggio e piercing. Per regolare queste attività non basta un semplice restyling superficiale di una normativa vecchia di 26 anni. E’ necessaria una riforma complessiva che garantisca la professionalità degli operatori, combatta abusivismo e attività irregolari, tuteli la sicurezza dei consumatori”.
Secondo la Presidente di Estetisti Confartigianato “la riforma della legge sull’estetica deve fare ordine e chiarezza nelle norme eterogenee applicate a livello regionale sui percorsi formativi per l’abilitazione professionale degli imprenditori e la qualificazione dei dipendenti. Inoltre, sanzioni più severe vanno previste per chi svolge attività di estetica senza i requisiti di qualificazione e formazione professionale”.
CONCORRENZA – Albo Artigiani in Canton Ticino: Confartigianato continua la battaglia a difesa delle imprese italiane
Oggi una delegazione di Confartigianato è intervenuta ad una riunione, presso il Ministero dello Sviluppo economico, nell’ambito della X sessione del Dialogo economico italo-elvetico. Al centro del confronto, la ricerca di soluzioni ai problemi ancora aperti riguardanti la Legge Imprese Artigianali (LIA) del Canton Ticino in vigore dal primo febbraio 2016.
I rappresentanti di Confartigianato hanno confermato l’impegno nel Dialogo economico italo-elvetico coordinato dal MISE e nel Tavolo tecnico di confronto tra le rappresentanze di confine italiane e ticinesi, a difesa degli interessi delle nostre imprese artigiane che lavorano in territorio svizzero.
In merito, la delegazione confederale ha ribadito con forza la necessità di modificare la LIA, in coerenza con quanto previsto dagli Accordi bilaterali e dalla Direttiva Europea sulla libera circolazione delle persone (2005/36/CE) estesa anche alla Svizzera.
Con questa legge rivolta a tutte le imprese della filiera del sistema abitare che operano in Canton Ticino (sia svizzere che straniere), il legislatore ticinese ha voluto limitare la concorrenza all’interno dei confini cantonali, giustificando l’intervento quale misura di contrasto al dumping salariale e al lavoro nero, con conseguenza negative soprattutto per le imprese italiane, in termini di maggiori oneri finanziari e amministrativi. Basti dire che, tra il 2015 e il 2016, i prestatori di servizio transfrontalieri (lavoratori distaccati e indipendenti di imprese italiane) sono diminuiti del 13,1% (che equivale alla perdita di 1.580 unità). Ciò è dovuto soprattutto al calo di 1.455 prestatori di servizi nei settori soggetti all’obbligo di iscrizione all’Albo LIA. In tali settori operano il 51,5% dei distaccati e indipendenti italiani che prestano servizi in Canton Ticino.
In particolare, gli esponenti di Confartigianato hanno sottolineato l’importanza del riconoscimento dell’esperienza professionale pluriennale delle nostre imprese, quale requisito tecnico professionale per poter operare, senza richiedere il superamento di test di verifica o il conseguimento di titoli di studio professionali svizzeri.
Da parte loro, i rappresentanti elvetici hanno annunciato che, ai fini della modifica della LIA, si è in attesa delle sentenze del Tribunale Amministrativo Ticinese in merito ai ricorsi presentati. A questo proposito, la maggior parte dei 16 ricorsi è stata presentata da imprese svizzere e il più importante dalla Commissione Svizzera della Concorrenza (COMCO).
STUDI – Siccità: 8,5 litri di acqua per euro di produzione manifatturiera. Criticità date dal 38,1% di perdite e escalation tariffe raddoppiate (+103,3%) in 10 anni (ritmo triplo del +12,1% dell’Eurozona)
Le condizioni di siccità di questi giorni pongono l’attenzione sulle risorse idriche e sull’utilizzo dell’acqua da parte del sistema economico. Il volume di acqua complessivamente utilizzata come input produttivo dalle imprese manifatturiere ammonta a circa 5,2 miliardi di metri cubi e sono necessari in media 8,5 litri di acqua per ciascun euro di produzione realizzata. La domanda di acqua per unità di valore prodotta è più elevata e pari a 25,1 litri utilizzati per euro di produzione venduta nel Tessile, seguito da sei comparti che presentano un valore dell’indicatore che oscilla fra 17 e 20 litri per euro di produzione: Gomma e materie plastiche (19,6 litri per euro), Tabacco (19,1 litri per euro), Coke e prodotti petroliferi raffinati (17,8 litri per euro), Chimica e Carta (entrambi con 17,7 litri per euro) e Altri prodotti della lavorazione di minerali (17,1 litri per euro). I settori meno idro-esigenti sono Alimentari, Autoveicoli, Prodotti farmaceutici, Macchinari e apparecchiature, Pelle e Stampa, con valori che non superano in media i 4 litri per euro di produzione.
In rapporto agli occupati mediamente le imprese manifatturiere consumano 1364 metri cubi per addetto; il comparto con il consumo di acqua per addetto più elevato è Prodotti chimici con 6.119 Mc per addetto, seguito da Carta e prodotti di carta con 4.831 Mc per addetto, Prodotti del tabacco con 4.784 Mc per addetto, Siderurgia e metalli di base con 4.429 Mc per addetto, Gomma e materie plastiche con 3.553 Mc per addetto, Bevande con 2.587 Mc per addetto, Tessile 2.554 con Mc per addetto, Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi con 2.185 Mc per addetto. Intensità di utilizzo dell’acqua più contenute si riscontrano nei settori Computer e prodotti di elettronica e ottica con 532 Mc per addetto, Prodotti in metallo con 532 Mc per addetto, Macchinari e apparecchiature con 496 Mc per addetto, Pelle e prodotti in pelle con 314 Mc per addetto e Coke e prodotti petroliferi raffinati con 151 Mc per addetto. Nel totale dei settori di MPI – dove l’occupazione delle micro e piccole rappresenta più del 60% del totale – l’utilizzo è di 790 Mc per addetto mentre nei rimanenti settori manifatturieri il consumo è più che doppio, e pari a 1930 Mc per addetto. Il settore di MPI con il più alto consumo è il Tessile con 2.554 Mc per addetto, seguito da Altre industrie manifatturiere con 960 Mc per addetto, Prodotti in legno e sughero con 933 Mc per addetto, Alimentari con 846 Mc per addetto, Mobili con 789 Mc per addetto e Abbigliamento con 677 Mc per addetto.
Come stiamo verificando concretamente in queste settimane, l’acqua è un bene che può diventare scarso rispetto alla richiesta ma, paradossalmente, ne disperdiamo una quantità rilevante. Sulla base dei dati disponibili per il 2015 per i comuni capoluogo di provincia – che includono il 29,5% della popolazione italiana – le perdite ammontano al 38,2% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei comuni capoluogo di provincia, in aumento rispetto al 35,6% del 2012, non raggiungendo pertanto gli utenti finali. Nel 2016, il 9,4% delle famiglie italiane lamenta un’erogazione irregolare dell’acqua nelle abitazioni, in leggero aumento rispetto al 9,2% del 2015 e all’8,7% del 2014.
Sul fronte del prezzo del servizio pagato per il servizio si registra una escalation delle tariffe per acqua potabile negli ultimi anni. A maggio 2017 il prezzo al consumo per Fornitura dell’acqua in Italia sale del 5,7% rispetto ad un anno prima, a fronte del +1,3% registrato nell’Eurozona. La crescita negli ultimi anni è tumultuosa: tra il 2012 e il 2017 le tariffe in Italia sono salite mediamente del 37,9% a fronte del +12,1% dell’Eurozona, mentre negli ultimi dieci anni le tariffe raddoppiano, con un aumento del 103,3% a fronte del 31,4% della media Uem.
Sul fronte dell’offerta sono 2.253 le imprese coinvolte nelle attività di Raccolta, trattamento e fornitura di acqua (844, pari al 37,4% del totale) e nella Gestione delle reti fognarie (1.406 pari al 62,6%) che occupano complessivamente 38.983 addetti per un fatturato complessivo di 8.127 milioni di euro.
L’analisi dell’uso di acqua nelle centrali termoelettriche e della produzione idroelettrica in nella rubrica ‘Imprese ed Energia” di QE-Quotidiano Energia.
VOLUMI DI ACQUA CONSUMATI DA IMPIANTI TERMOELETTRICI PER RIPARTIZIONE E CORPO IDRICO
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
DINAMICA PREZZI FORNITURA ACQUA E TASSO INFLAZIONE: 1 ANNI, 5 ANNI E 10 ANNI
Maggio 2017 – prezzi armonizzati – var. % cumulate – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
ACQUA UTILIZZATA E PRODUZIONE VENDUTA PER SETTORE MANIFATTURIERO
anno 2012 – milioni di m3 e milioni di euro – ordinati per m3 acqua per euro di produzione – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
TARIFFE FORNITURE ACQUA NEI PRINCIPALI PAESI UEM NEGLI ULTIMI 5 ANNI
Maggio 2012-maggio 2017 – Indice maggio 2012=100 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
LOMBARDIA – Confartigianato all’Expo 2017 di Astana esplora il futuro dell’energia e della green economy
Energie rinnovabili, green economy, risparmio energetico: sono le sfide che attendono le piccole imprese per essere protagoniste dell’economia del futuro. Sfide che Confartigianato Lombardia ha raccolto durante la partecipazione all’Expo 2017 di Astana, in Kazakistan, dedicato proprio al tema dell’energia del futuro.
Confartigianato Lombardia era presente con una delegazione, guidata dal Presidente Eugenio Massetti, che ha preso parte ad una serie di incontri legati alla settimana che ha visto protagonista Regione Lombardia.
Il Presidente Massetti, anche nel suo ruolo di Delegato nazionale di Confartigianato a Energia e Utilities, ha indicato le iniziative della Confederazione e ha sottolineato l’impegno delle piccole imprese in un mercato sempre più orientato all’innovazione e alle soluzioni per lo sviluppo sostenibile. “Intorno all’energia – sostiene Massetti – si gioca il futuro dello sviluppo del mondo intero. A Expo di Astana è emerso un forte impegno nell’investimento economico sulla ricerca. Ci sono ingenti somme messe sul piatto da parte delle nazioni più importanti, compresa l’Italia. Non a caso la presenza italiana ad Astana è stata forte e massiccia”.
La missione di Confartigianato Lombardia ad Astana ha rivelato anche nuove opportunità di mercato in Kazakistan per i nostri piccoli imprenditori. “C’è un grande sviluppo economico – spiega ancora il Presidente Massetti – e in particolare nell’edilizia, con una grande richiesta di manodopera specializzata. Noi potremmo andare in Kazakistan con tantissimi nostri artigiani: mobilieri, falegnami, impiantisti, tutti quelli che hanno che fare con il settore casa. C’è una forte richiesta manifestata anche a livello ufficiale dal nostro ambasciatore che riscontra quotidianamente carenza di queste di figure professionali che l’Italia potrebbe esportare con grande successo per gli imprenditori”.
GELATIERI – Il vero gelato artigiano? Nasce da produttori qualificati! La proposta di Confartigianato
L’Italia è la patria del gelato, quello che nasce nei laboratori artigiani e che, con la sua bontà, ha invaso tutto il mondo. Ma oggi non è facile distinguere il vero gelato artigiano rispetto ai tanti prodotti che si spacciano come tali.
Confartigianato da sempre si batte per difendere e far riconoscere ai consumatori la qualità e la genuinità del gelato.
Ma prima di stabilire, per legge, come deve essere il vero gelato artigiano, secondo Confartigianato bisogna indicare le regole sull’indentikit del vero gelatiere artigiano.
Giorgio Venudo, consigliere di Confartigianato Dolciario, è convinto della necessità di definire un percorso di formazione per gli imprenditori del settore: “Avremo in tutta Italia una formazione uguale e il risultato ci permetterà di garantire uniformemente una qualità generalizzata in tutto il territorio nazionale”.
Già perché non ci si improvvisa gelatieri. Bisogna conoscere gli ingredienti giusti, bisogna saper usare e miscelare materie prime di alta qualità, secondo regole precise. Insomma serve un’adeguata qualificazione professionale per poter realizzare un prodotto degno di chiamarsi artigiano e per far comprendere ai consumatori una cosa fondamentale: “Chi è il gelatiere e come può essere valutato un gelaterie che fa un gelato di qualità”.
MODA – Confartigianato lancia sui mercati internazionali i giovani talenti della sartoria
Dal cuore dell’Abruzzo alle passerelle di Los Angeles e di Dubai. In un anno, il talento e la passione di Lorenzo Faricelli, giovanissimo titolare della ‘Sartoria Faricelli’ ad Avezzano, specializzata nell’alta moda maschile, hanno conquistato i mercati del mondo.
Ad accompagnarlo in questa avventura è stata Confartigianato che nel 2016 ha organizzato il concorso nazionale ‘Young Italian Tailor’ realizzato in collaborazione con ‘Alto Italiano’ proprio per promuovere i giovani talenti della sartoria su misura.
Lorenzo Faricelli ha partecipato, ha vinto e si è aggiudicato l’opportunità di partecipare ad eventi prestigiosi di moda internazionale a Dubai e a Los Angeles e oggi porta nel mondo la qualità delle sue creazioni. Ricorda Lorenzo: “Sono stato scelto tra le quattro sartorie migliori d’Italia e, al concorso alla Fashion Week di Milano, sono risultato il primo sarto under 40. Da lì si sono aperte mille porte come le passerelle di Dubai e Los Angeles”.
Il segreto del successo è nel valore artigiano del saper fare a regola d’arte. “Nella sartoria – spiega – tutto deve essere perfetto. Ogni punto deve stare al proprio punto preciso. Altrimenti non c’è il risultato finale che è quello che ci motiva a fare sempre meglio il nostro lavoro”.
E i risultati arrivano. “Molti buyers, molti compratori sono interessati al mio prodotto che viene da un made in Italy artigiano, fatto completamente a mano. Tanti risultati, tanti riconoscimenti mi hanno portato ad aumentare la mia credibilità, ad accrescere la mia affidabilità. Ed è ciò che cerca il cliente, perchè non sta comprando un prodotto già pronto, un vestito già fatto, si deve affidare completamente al sarto. Nella mia attività ci sono grandi margini di guadagno, soprattutto all’estero, perché le nostre creazioni sono molto apprezzate dagli arabi, dagli americani, dai russi”.
Nel futuro di Lorenzo Faricelli ci sono molte idee per la sua azienda ma anche per i suoi coetanei. “Ho tanti progetti. A breve faremo un concorso mondiale a Taiwan e a dicembre a Melbourne. Inoltre, tra poco apriremo a Zurigo. Sono tappe importanti e l’obiettivo è quello di portare l’orgoglio artigiano made in Italy in tutto il mondo. E poi, proprio perché la mia esperienza professionale è iniziata dalla mia mansarda di casa e successivamente mi sono impegnato per formarmi ed aggiornarmi, mi piacerebbe dare molto spazio ai giovani che vogliono avvicinarsi a questo mondo, dar loro la possibilità di crescere insieme per trovare la strada giusta come ho fatto io”.
ASSEMBLEA 2017 – Le 13 zavorre che frenano l’economia italiana, la denuncia di Confartigianato dall’Assemblea nazionale
Tredici, un numero emblematico per chi crede nella superstizione. Tredici, come le zavorre che appesantiscono i bilanci, l’operatività e gli investimenti della piccola impresa italiana. Li ha denunciati il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, alla platea dell’Assemblea 2017, gremita di rappresentanti delle Istituzioni, del Parlamento e del Governo.
L’Ufficio studi di Confartigianato ha messo in luce i tanti, troppi ostacoli che incontra chi fa impresa in Italia. A cominciare da un dato pazzesco: 24,3 miliardi di euro, sono le tasse che paghiamo in più rispetto alla media europea. Un tax spread, come l’ha definito il nostro Ufficio studi, che dimostra la portata del peso fiscale scaricato sulle spalle degli italiani. Il cuneo fiscale sul lavoro dipendente ha ormai raggiunto il 47,8%, più di 11 punti percentuali sopra la media OCSE. Paghiamo il gasolio più caro d’Europa e l’energia elettrica tra le più alte di tutto il continente, mentre sul fronte dei rifiuti le cose non vanno molto meglio. Negli ultimi cinque anni, le tariffe per la raccolta dei rifiuti sono aumentate del 18,9%, un dato senza uguali in Europa, a fronte, per giunta, di servizi non sempre efficienti e ben organizzati.
L’elenco è ancora lungo, c’è la qualità dei servizi pubblici locali, ci sono i dati sulla contraffazione e il sommerso, sull’efficienza di spesa dei comuni italiani, della burocrazia e dell’assenteismo da malattia nel pubblico impiego. Se per ogni euro investito per giovani e famiglie, l’Italia ne spende 10 per pensioni e sanità degli over65, la strada del digitale sembra ancora lontana e i tempi della giustizia ancora troppo lunghi e costosi per tutti, cittadini e imprenditori. Il credito alle piccole imprese è crollato negli ultimi cinque anni: le pmi made in Italy hanno perso 13,6 miliardi di euro di finanziamenti dal sistema bancario. L’ultima delle 13 zavorre è forse quella più fastidiosa per gli imprenditori italiani, con pesanti ripercussioni dirette e indirette su tutto il tessuto produttivo: lo Stato ha ancora debiti con i propri fornitori per 64 miliardi di euro, con i pagamenti che arrivano a 95 giorni di media.
Ostacoli, zavorre, chiamateli come preferite, ma sono questi i freni allo sviluppo e alla competitività della piccola impresa italiana.
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UNESCO – Inizia il percorso per il riconoscimento dell’artigianato italiano come Patrimonio mondiale dell’Unesco
“Vogliamo valorizzare botteghe e artigiani d’eccellenza, non solo bellezze architettoniche ed enogastronomiche”. E’ questo l’obiettivo annunciato dal Sottosegretario ai Beni culturali, Dorina Bianchi, per la candidatura dell’artigianato italiano a bene immateriale dell’UNESCO. Un movimento che ha visto la collaborazione di Confartigianato, di Klaus Davi e del sottosegretario per avviare un percorso itinerante in tutta Italia per raccogliere adesioni, idee e consensi. La prima tappa di questo percorso è stata Firenze, durante il Pitti Immagine, con una tavola rotonda a cui ha preso parte il Presidente di Confartigianato Moda, Fabio Pietrella, per sostenere questa iniziativa di valorizza e tutela dell’artigianato italiano di qualità.
TG@ – Sette giorni di notizie con Confartigianato
TG@ è il web tg di Confartigianato Imprese, una settimana di notizie e approfondimenti sull’artigianato italiano. In questa edizione [clicca qui], le 13 zavorre denunciate da Confartigianato all’Assemblea 2017, la consegna del Premio Giano al Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, le proposte di Confartigianato per la tutela e la valorizzazione del vero gelato artigianale, l’avvio dell’iter per il riconoscimento dell’artigianato italiano a patrimonio mondiale dell’UNESCO e la partecipazione di Confartigianato Lombardia all’Expo di Astana, Kazakistan.
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