La manovra economica 2017 porta con se’ una dote consistente per gli artigiani e le piccole imprese: Confartigianato ha stimato, tra minori tasse ed incentivi, un impatto positivo da 4 miliardi e mezzo. Le misure della legge di bilancio, approvata definitivamente dal Senato il 7 dicembre, sono il frutto delle battaglie che Confartigianato ha condotto in questi mesi nei confronti del Governo e del Parlamento.
Alla fine, la Confederazione incassa un risultato che il Presidente Giorgio Merletti giudica positivo: “Abbiamo salutato positivamente questa legge di bilancio perchè c’è attenzione al mondo della micro e piccola impresa. Parliamo di 4.200.000 piccole imprese che hanno bisogno di attenzione, di avere un livello di tassazione inferiore, una burocrazia che non opprima e ci lasci lavorare. Tutto questo affinchè il Paese cresca, diminuisca la spesa pubblica e l’economia riprenda sia all’estero che sul mercato interno. E noi vogliamo contribuire in modo decisivo. Di proclami ne abbiamo sentiti tanti, per anni, e ne siamo stanchi, preferiamo i fatti“.
E i fatti si leggono nei provvedimenti della manovra finanziaria.
Sul fronte del fisco, innanzitutto, con l’estensione dell’Iri al 24% alle imprese individuali e alle società di persone che alleggerisce la tassazione sulla parte di reddito reinvestita nell’azienda. Una misura che per le piccole imprese vale oltre 1 miliardo di euro.
Si continua con il nuovo regime di cassa che a 2.300.000 imprenditori permette di pagare le tasse dopo aver incassato le fatture.
Confartigianato ha messo a segno un altro punto a favore della riduzione della pressione fiscale con l’abbassamento dell’aliquota Ires al 24%. Anche in questo caso i benefici previsti per i piccoli imprenditori superano il miliardo di euro.
Non meno importanti, oltre alla sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, la misura che blocca gli aumenti dei tributi locali e le disposizioni che semplificano molti adempimenti burocratici di tipo fiscale.
E ancora, i super e iper ammortamenti del 40 e 150 per cento per l’acquisto di beni strumentali e l’innovazione tecnologica e digitale delle imprese: Confartigianato quantifica il vantaggio di questi sconti fiscali in 300 milioni l’anno.
Su tutto, la grande novità della manovra economica consiste nella revisione degli studi di settore. Il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli spiega in cosa consiste la riforma: “Cambiano natura, da strumento di accertamento a strumento per stabilire indici di affidabilità, al di sopra dei quali ci saranno premialità a favore dei contribuenti. Lo consideriamo un passo importante, completa la revisione del regime dei minimi fatta lo scorso anno e che per noi segue un disegno logico e coerente di generale riduzione della pressione fiscale sulle piccole imprese”.